Scritto da Paolo Petracchi
NO, non è perché si galleggia!
Il galleggiare nella soluzione di sale di Epsom in acqua è solo il tramite!
Quello che succede all’interno delle vasche di Deprivazione Sensoriale/Floating o anche chiamate di Galleggiamento è creare le condizioni ideali in cui il nostro cervello viene trasportato in un particolare stato del suo normale funzionamento e fattovi permanere per molto tempo. Questo stato viene chiamato “stato theta” per la persistenza delle onde cerebrali che lo caratterizzano e corrisponde alla così detta “Trance”.
Il nostro cervello funziona a 5 marce...
corrispondenti alle onde elettromagnetiche che vengono rilevate strumentalmente durante il suo funzionamento:
Prima di capire perché si chiama Floating, si deve tener presente un paio di caratteristiche molto importanti dei nostri sensi intesi come sorgenti di stimolazioni nervose in arrivo al nostro cervello e di come quest'ultimo legge tali stimolazioni: 1) i sensi sono sensori differenziali, cioè il nostro cervello rileva soltanto differenze fra due stati di riferimento, 2) se non rileva differenze esso tende ad ignorare la rilevazione. Ecco: nel Floating sfruttiamo proprio queste due caratteristiche per indurre la Trance e lo stato di Fluttuazione che ne deriva.
Si, ma in pratica come si fa ad ingannare i nostri sensi?
Analizziamoli uno ad uno:
Tatto: quando ci si trova all'interno della vasca di deprivazione sensoriale, si galleggia in una soluzione salina che per la sua densità ci sostiene distribuendo uniformemente il nostro peso su circa il 60% della superficie corporea (quella bagnata dalla soluzione), quindi senza avere una zona che spinge più di un altra e che il cervello può leggere come una “differenza” di pressione di un punto rispetto ad un altro. La temperatura della soluzione in cui si è immersi è uguale a quella media della superficie della nostra pelle: 34,8°C: non si percepisce quindi alcuna differenza di temperatura fra il nostro corpo ed il fluido in cui si è immersi e si induce la sensazione di non sapere più dove il nostro corpo finisce ed inizia il fluido.
Movimento: posizionati all'interno dei nostri orecchi, i labirinti costituiscono in nostri giroscopi cioè gli strumenti che utilizziamo per capire come siamo posizionati, se ci stiamo muovendo ed che insieme alla vista inviano al nostro cervello informazioni relative allo spazio in cui ci troviamo. Quando siamo immersi nella soluzione salina, siamo completamente immobili, così come il liquido (otolita) contenuto nei labirinti, per cui da questi non partono stimolazioni ed il cervello lentamente tende ad ignorarli.
Vista: a questo punto, senza accelerazione e direzione la vista rimane l’unica stimolazione sensoriale che possa dare al cervello una misura dello spazio, ma all'interno delle vasche siamo al buio e quindi il cervello non si rende più conto ndi dov’è e di com’è posizionato il nostro corpo.
Udito: adesso lavoriamo sul trascorrere del tempo: se siamo in silenzio ed il nostro cervello non percepisce variazioni sonore a meno del cuore e del respiro che data la loro regolarità progressivamente tende ad ignorare, in pratica non ha nessun mezzo per tener conto del passare del tempo.
Olfatto, Gusto: forse il meno determinante in quanto un odore persistente tende ad essere progressivamente ignorato dal cervello a meno che esso non vari in intensità e tipo. All’interno della vasca e delle stanze non si odora alcun che. Quindi anche qui nessuna stimolazione in arrivo al cervello: ergo esso tende ad ignorare anche queste stimolazioni olfattive e gusto a meno non si ingerisca qualcosa nel frattempo.
Adesso Ricapitoliamo:
Niente Come, Niente Dove, Niente Quando…
…benvenuti nel nulla!
Mentre accade tutto questo e non sappiamo più come siamo messi, ne dove siamo e ne quando siamo, avendo da gestire sempre meno cose, il nostro cervello rallenta diminuendo la sua “frequenza di clock”: progressivamente le nostre onde cerebrali passano dalle normali Beta, ad Alpha, giù fino a Theta, il nostro Stato Obiettivo. in questa situazione nel nostro cervello si induce la sensazione di “fluttuazione”, cioè di fluttuare senza peso in un mezzo che ci avvolge e di cui ci sentiamo parte il così detto “Floating”.
Lo stato di trance nel quale il cervello è stato portato ad ignorare tutte le stimolazioni provenienti dal nostro corpo e dall’ambiente esterno ad esso, siamo sia isolati dal nostro corpo ma nello stesso tempo anche molto consapevoli dello stesso: infatti qualunque seppur piccolissima stimolazione che, in condizioni normali il nostro cervello avrebbe ignorato perché sopraffatto dalle sue quotidiane incombenze, viene subito messa in evidenza a dimostrazione che la trance non è uno stato di perdita di controllo ma uno stato di attivazione.
Nello stato Theta/trance, i due emisferi cerebrali si sincronizzano e si può accedere a risorse presenti nel nostro inconscio dove, come in un magazzino, sono depositate le doti personali di ciascuno di noi: risorse, potenzialità, esperienze, ricordi, energie, il cui impiego, buono o cattivo, per riequilibrare ed innescare processi di cambiamento, può fare la differenza tra benessere e malessere.
La trance propria dello stato theta è lo stato ricercato da chiunque pratichi meditazione, mindfulness, yoga, ma che, seppur con molti anni di pratica, raggiunge solo per pochi minuti. Il Floating fa accedere e permanere in questo stato per decine di minuti, aprendo un portale sull’infinito che è dentro di noi. Leggi gli altri post correlati a questo per scoprire come.
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