Forse è anche per questo che ho intrapreso quest’avventura: per dare a tutti la possibilità di provare la sensazione di assenza di peso e di isolamento che si può provare solo in reale assenza di gravità cioè con un volo parabolico e con il totale isolamento che si può raggiungere con un immersione in un mare tropicale di notte e senza luce.
Per mia fortuna subito dopo la laurea in ingegneria aeronautica mi sono occupato di un progetto commissionato da ASI ed ESA agenzie spaziali italiana ed europea, che prevedeva tra le altre cose una campagna di voli parabolici per monitorare il comportamento di certi equipaggiamenti in condizioni di micro-gravità. Ebbene dopo una lunga preparazione, tra visite mediche, test e simulazioni varie, siamo stati inviati a Schiphol, l’aeroporto a due passi da Amsterdam. Lì all’indomani di un breve training abbiamo iniziato il set up delle nostre apparecchiature sull’Airbus che ci avrebbe fatto fare per ben 90 volte su e giù per il cielo olandese seguendo le linee di forza del nostro campo gravitazionale… cioè cabrate, salite e picchiate e durante queste ultime, all’interno del velivolo, per 20-24 secondi potevamo avere 0 g (gravità zero) e fluttuare in cabina come solo pochi fortunati tra cui gli astronauti possono fare.
Wow! sensazione stranissima all’inizio e divertentissima una volta che ci si è abituati. E’ vero: come tocchi qualcosa questo schizza via velocissimo, o se tu tocchi la parete della cabina dell’aereo ti sposti velocissimo. Fluttuavamo, galleggiavamo a mezz’aria senza peso, liberi, si, la sensazione più interessante è quella di libertà, ci si sente senza limiti.
E il night dive? 6 anni fa, a largo di Berenice nel mar rosso uno tra i tanti scuba diving safari: 5 giorni 5 dives al giorno: si comincia la mattina presto alle 6:00, poi si fa colazione e alle 10:00 di nuovo in acqua, alle 12 si pranza e giù di nuovo alle 13:00, poi alle 17:00 e l’ultimo dive, il più bello di tutti alle 20:00… e dopo si va a cena. Il safari ve lo raccomando fatelo è un’esperienza bellissima perché si ha la possibilità di vedere posti unici lontano dal turismo acquatico di massa e dove i pesci non hanno ancora paura dei sub. si dorme in coperta e ci si perde tra tutte quelle stelle che non si riescono nemmeno ad immaginare quando guardiamo in su nei nostri cieli notturni. Allora si diceva, il night dive…
ci si veste all’imbrunire e si entra in acqua insieme al sole che ci scorre davanti e come noi si tuffa in questo mare azzurro smeraldo. Ancora ci si vede e le nostre torce non le accendiamo per risparmiare le batterie. Man mano che ci allontaniamo dalla barca si fa sempre più scuro. Via l’aria dal GAV, si scende, l’acqua non e’ fredda ed il termoclino e’ abbastanza profondo e non dobbiamo attraversarlo, un bel calduccio ci avvolge. Le bolle che fuoriescono dal nostro erogatore sono l’unico rumore che ci raggiunge. 5 metri e compensiamo, la nostra muta si fa più aderente al corpo ma non ci opprime, 12 m è tutto scuro ed accendiamo le torce: pronti per la caccia a colpi di foto delle creature più strane e inconsuetamente belle mai viste. Se fai fotografia subacquea il tempo passa in un lampo e anche se non siamo scesi molto per restare in curva dopo tutto l’azoto accumulato nei dives precedenti, dopo 50 minuti siamo a 1/3 di aria. Torniamo su, dai 20 metri a cui eravamo.
Gli altri vanno avanti io resto indietro perché un’idea mi passa per la testa. Tutto è buio intorno a me, livello il GAV e mi fermo a 12 metri in assetto neutro. L’acqua è a circa 27 gradi, la muta mi tiene al caldo, il GAV con la bombola quasi non li sento addosso. Respiro e salgo, espiro e scendo, senza sforzo e senza peso, l’unica cosa che riesco ad udire sono il mio respiro e le bolle che, uscendo dall’erogatore, salgono delicate carezzando i miei capelli. Vedo ormai lontanissime le torce degli altri. Sono a circa 60 metri davanti a me e stanno facendo la sosta di sicurezza a 5 metri prima di emergere.
Mi giro dall’altra parte e spengo la torcia: buio sopra, buio sotto e buio intorno a me. Provo a trattenere il respiro wow… incredibile fluttuo nell’infinito e un po’ mi ricorda la sensazione che avevo provato qualche anno fa durante le parabole… ma questa volta però si aggiunge qualcosa in più: l’isolamento ed il confort e un brivido nel non sapere cosa c’e’ intorno a me. PROVATE!
Se volete farlo senza Airbus e senza night dive potete farlo qui da noi al Floating Flo, il galleggiamento nelle nostre vasche è quanto di più simile alle due esperienze che vi ho appena descritto si possa provare.
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